Acrilammide e il suo effetto cancerogeno

ACRILAMMIDE

Acrilammide:
Cosa c'è da sapere...


Nel luglio 2017 gli Stati membri, successivamente ai risultati ottenuti da studi fatti nel 2015, da parte dell’Autorità per la sicurezza alimentare (EFSA), hanno emesso il Regolamento UE 2017/2158, istituendo misure di attenuazione e livelli di riferimento per la riduzione della presenza di acrilammide negli alimenti.

Ma perché questa sostanza preoccupa tanto l’Europa?

L’acrilammide è un contaminante chimico, che si forma naturalmente durante cotture superiori a 120°C di alimenti ricchi di carboidrati e con un basso tenore di umidità, come patate, cereali e caffè.

Ciò che preoccupa di questa sostanza, è il suo effetto cancerogeno a lungo termine, che può portare a sviluppo di cancro in tutte le fasce di età ed in minor percentuale, a patologie del sistema nervoso, nello sviluppo e prenatale e postnatale e del sistema riproduttivo maschile.

Per questi motivi e per garantire la sicurezza alimentare, sono state studiate delle strategie atte ad abbassare il più possibile la concentrazione di acrilammide, nei cibi trasformati e lavorati nelle imprese alimentari.

Quali sono gli alimenti coinvolti?

  • Prodotti a base di patate crude;
  • Patatine (chips), snack, cracker e altri prodotti a base di pasta di patate;
  • Prodotti da forno fini (biscotti, gallette, fette biscottate, barrette ai cereali, scones, coni, cialde, crumpets e pane con spezie e ai prodotti senza aggiunta di zuccheri o altri dolcificanti quali cracker, pane croccante e sostituti del pane);
  • Cereali per la prima colazione;
  • Caffè;
  • Succedanei del caffè con tenore di cereali superiore al 50%;
  • Succedanei del caffè con tenore di cicoria superiore al 50%;
  • Biscotti per la prima infanzia e cereali per lattanti;
  • Alimenti per la prima infanzia in vasetto (a bassa acidità e a base di prugne secche);
  • Pane.

Quali sono le aziende alimentari coinvolte in tale sistema?

Il Regolamento in materia, distingue le aziende alimentari in tre macrocategorie:

  • 1) Gli operatori del settore alimentare che producono e immettono sul mercato i prodotti alimentari;
  • 2) Gli operatori del settore alimentare che producono tali alimenti, svolgono attività di vendita al dettaglio e/o riforniscono direttamente solo esercizi locali di vendita al dettaglio;
  • 3) Gli operatori del settore alimentare, che producono alimenti, svolgono attività di vendita al dettaglio e/o riforniscono direttamente solo esercizi locali di vendita al dettaglio, e che operano in impianti sotto controllo diretto e nel quadro di un marchio o di una licenza commerciale, come parte o franchising di un’azienda interconnessa di più ampie dimensioni e secondo le istruzioni dell’operatore del settore alimentare che fornisce a livello centrale i prodotti.

Ogni categoria dovrà seguire delle misure di attenuazione dei livelli di acrilammide diverse, elencate nel dettaglio negli allegati dello stesso Regolamento.

Dott.ssa Conti Valeria